Riforme istituzionali: ecco come riparte il futuro.
Riflessioni sul programma dei saggi
Il Gruppo di lavoro sulle riforme istituzionali, nominato da
Giorgio Napolitano per fare il punto sul da farsi, ha consegnato qualche giorno
fa un’ampia relazione. Molti l’hanno giudicata utile, altri meno. In ogni caso
il documento – insieme a quello stilato dal Gruppo incaricato di riflettere sui
temi economici – tocca vari punti chiave da cui far ripartire lo sviluppo del
Paese.
I saggi hanno ascoltato anche la richiesta di Riparte il
futuro, inserendo fra i punti programmatici da attuarsi nel prossimo
futuro la modifica dell’art. 416 ter
sullo scambio elettorale politico-mafioso, richiesta dai quasi 180.000
firmatari della petizione online.
Abbiamo analizzato la relazione dei saggi alla luce della
battaglia che abbiamo intrapreso dal 16 gennaio e che ci ha portato in
pochissimi mesi a ottenere dei risultati concreti incoraggianti: circa 900
candidature trasparenti in fase di campagna elettorale e l’elezione di quasi
300 parlamentari già “Braccialetti bianchi” di Riparte il futuro (questo il
simbolo dell’impegno) pronti a votare per la modifica della normativa
anticorruzione entro 100 giorni dall’elezione dei Presidenti di Camera e Senato
(anch’essi sottoscrittori della campagna). Ecco i punti che dimostrano quanto
la lotta per la traspenza e contro la corruzione sia forndamentale per far
ripartire lo sviluppo del Paese.
1) ETICA PUBBLICA pag. 4, premessa, punto 3: La commissione
dei saggi mette insieme, in un senso di continuità, partecipazione democratica,
efficienza e stabilità del sistema politico e il rafforzamento dell’etica
pubblica. Li chiama “principi e valori che costituiscono il tessutto connettivo
di ogni democrazia” e “ingredienti del successo” democratico. Al tempo stesso
vengono visti come elementi capaci di garantire sviluppo economico e sociale.
Senza partecipazione ed etica pubblica infatti, viene a
mancare l’efficienza istituzionale e si blocca lo sviluppo economico e sociale
del Paese. Per questo la lotta alla corruzione e all’illegalità sono elementi
indispensabili per rianimare il Paese, da tutti i punti di vista.
2) TRASPARENZA DEI PARTITI pag. 6, capitolo 1: la riforma
dello “statuto dei partiti”, si legge nella relazione, deve andare nella
direzione della trasparenza. Non si tratta di controllo, ma di conformità della
logica struttura – finalità perseguita.
La trasparenza della forma partito è infatti un presupposto
fondamentale per il recupero della fiducia degli elettori nei propri
rappresentanti politici. Riparte il futuro ha inaugurato questo percorso di
trasparenza con le elezioni di febbraio, in cui per la prima volta i cittadini
hanno potuto verificare i dati personali di circa 900 candidati di tutti i partiti,
e si prefigge di raggiungere altri obiettivi in questo senso, per far
recuperare quel rapporto di fiducia tra partiti e elettori.
3) GRANDI OPERE pag. 7, capitolo 1: nella relazione si
prevede il ricorso al “dibattito pubblico sui grandi interventi infrastrutturali”
su modello francese. Il dibattito serve a ragionare sia sull’opportunità che
sui modi della realizzazione dell’opera.
È dimostrato che le grandi opere, molte delle quali
necessarie per un sano sviluppo del Paese, sono spesso un’opportunità di
guadagno per corrotti e corruttori. Il dibattito con i cittadini e l’utilizzo
degli open-data per il tracciamento delle spese e la chiarezza degli appalti
sono uno strumento fondamentale di prevenzione della corruzione e di
miglioramento del sistema democratico ed economico.
4) PRINCIPIO DI LEGALITA’ pag. 8, capitolo 1: la certezza e
prevedibilità del diritto sono elementi necessari di legalità, che non deve
essere discrezionale secondo le singole volontà del magistrato competente.
Questo è il primo riferimento alla legalità che si fa nel
documento. La parola torna spesso in seguito.
Riparte il futuro, chiedendo il potenziamento della legge
sullo scambio elettorale polico-mafioso, amplia l’efficacia del diritto:
abbiamo bisogno di (poche) leggi, ma certe.
5) LEGGE ELETTORALE pag 12, capitolo 3: sul punto “ legge
elettorale” il Gruppo di lavoro richiama alla “garanzia della scelta degli
eletti da parte dei cittadini”.
Come ribadito e promosso da Riparte il futuro, ogni
cittadino ha diritto di conoscere chi deve rappresentarlo nelle Istituzioni,
fin dalla fase di candidatura. La governabilità passa anche per la
responsabilità politica degli eletti e il sistema pubblico deve farsi garante
dell’esercizio di questo diritto.
6) NUMERO DEI PARLAMENTARI pag 14, capitolo 3: il Gruppo di
lavoro consiglia la riduzione a 600 parlamentari.
Il provvedimento sarebbe in linea con l’obiettivo di
deburocratizzazione e di conseguenza di diminuzione delle opportunità
corruttive. La burocrazia infatti è il terreno privilegiato su cui agisce il
corrotto e il corruttore. Viceversa, un sistema più ragionato e leggero
favorisce il corretto funzionamento della macchina pubblica.
7) FUNZIONAMENTO DELLE CAMERE pag 14 e ss, capitolo 3: il
Gruppo di lavoro suggerisce di limitare il ricorso a “maxi-emendamenti”, di
dare priorità ai ddl in senso logico evitando quelli non omogenei, con
l’obiettivo di “miglioramento del grado di trasparenza del procedimento
legislativo penale”. In seguito, allo stesso punto, si chiede maggiore
trasparenza anche alle commissioni parlamentari, tramite la comunicazione
pubblica dei lavori e in gemerale uspica una maggiore disciplina dei gruppi
parlamentari. Infine, richiama alla pubblicazione online degli atti
parlamentari.
Più trasparenza nel processo legislativo significa maggiore
capacità di prevenire quei percorsi in cui si annida la corruzione, come
appunto nei “maxi-emendamenti”. Anche la richiesta di trasparenza per le
commissioni è un atto di prevenzione alle pratiche ambigue. Quanto ai gruppi
parlamentari, il richiamo è alla responsabilità politica, pur nella tutela del
divieto del vincolo di mandato. Infine, ottimo il richiamo alla conoscibilità
degli atti via web e della rinuncia alla carta, con il richiamo ad una migliore
disciplina della pubblicità dei lavori parlamentari.
8)AMMISSIONE MEMBRI PARLAMENTO pag 16, capitolo 3: il Gruppo
di lavoro si augura che il giudizio finale sui titoli di ammissione dei membri
del parlamento non spetti alle Camere, attribuendo invece la competenza a un
ruolo terzo e imparziale.
Controllore e controllato non possono coincidere e fa parte
dell’esercizio dell’equilibrio dei poteri, oltre che garantire una disciplina
corretta dell’ineleggibilità e incompatibilità, che sono presupposti necessari
alla lotta alla corruzione.
Proseguiremo nei prossimi giorni con l’analisi della
relazione dei saggi.
Trasparenza, partecipazione, lotta alla corruzione, riforme
legislative adeguate sono l’unica strada per sbloccare il Paese e farlo
ripartire verso il futuro. Firmare Riparte il futuro, promossa da Libera e
Gruppo Abele, è un modo, concreto, per ottenere dei risultati.
Fonte: www.riparteilfuturo.it 17/04/2013