15 PROPOSTE ALLA COMMISSIONE ISTITUITA
DA LETTA: LO SCAMBIO POLITICO MAFIOSO
TRA LE PRIORITÀ
Qualche
giorno fa Riparte il futuro è stata interpellata dalla Commissione per
l’elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata
istituita dal presidente Enrico Letta. Abbiamo sottobposto all’attenzione dei 6
membri – Cons. Roberto Garofoli, Dott.ssa Magda Bianco, Cons. Raffaele Cantone,
Cons. Nicola Gratteri, Cons. Elisabetta Rosi, Prof. Giorgio Spangher – un
documento con 15 proposte di rilevante importanza per rendere efficace e
stringente la lotta alla corruzione, vera priorità per la ripresa del Paese.
La
Commissione ci ha fatto sapere che prenderà in seria considerazione i punti, a
partire proprio dalla riforma dell’articolo 416 ter sullo scambio elettorale
politico-mafioso richiesta dalla petizione. La modifica della norma è già in
discussione alla Camera e dovrà essere licenziata in tempi brevi.
Qui
in sintesi le 15 priorità secondo Riparte il futuro.
1.
operare la riforma della prescrizione per i reati di corruzione scoraggiando
comportamenti dilatori
2.
garantire maggiore trasparenza nella fase di elezione: creare un’anagrafe dei
candidati in occasione delle elezioni nazionali e locali
3.
operare la riforma del conflitto d’interessi (ad oggi situazione normata dalla
L 215/2004)
4.
introdurre il test d’integrità per politici e funzionari, al fine di testare la
propensione alla corruzione di chi ricopre incarichi pubblici
5.
fornire ai responsabili della prevenzione della corruzione delle PA, previsti
dalla L 190/2012, collegamenti con organi ispettivi e giudiziari, affinché non
sia solo un ruolo formale e burocratico. Non esiste infatti una prevenzione
distaccata dal contrasto.
6.
estendere la portata dei codici di comportamento, affinché contemplino serie ed
effettive conseguenze disciplinari sia a livello burocratico che a livello
politico (in termini di responsabilità politica, sino alla possibilità di
dimissioni).
7.
L’ introduzione dell’autoriciclaggio, ossia rendere penalmente perseguibile il
reinvestimento di capitale illecitamente percepito da parte dell’autore del
primo illecito. L’Italia è l’unico Paese occidentale a non prevedere come reato
questa pratica
8.
Il ripristino del falso in bilancio (art. 2621 e ss. c.c.), affinché vi sia più
coerenza tra reato e sanzione
9.
Una ragionata opera di deburocratizzazione, al fine di restituire certezza nei
tempi e nelle procedure, in modo da limitare la discrezionalità del funzionario
pubblico e dare alla burocrazia una dimensione non solo formale ma di
monitoraggio sostanziale.
10.
il miglioramento della protezione del whistleblower e certezza delle procedure
del whistleblowing
11.
l’estensione delle norme dei collaboratori di giustizia ai settori della
corruzione
12.
L’introduzione della confisca e il riuso dei beni di corrotti e corruttori
13.
eliminare la restrizione che consente l’accesso ai documenti pubblici
unicamente a coloro che hanno un interesse “diretto, concreto e attuale” e
giuridicamente tutelato, e di conseguenza l’obbligo di motivare la richiesta
d’accesso ai documenti. Dovrà essere la PA a motivare un eventuale diniego
all’accesso
14.
abrogare il divieto di accedere ai documenti pubblici al fine di esercitare un
controllo dell’operato delle Pubbliche Amministrazioni.
15.
la creazione di un piano di monitoraggio delle grandi opere che spazi
dall’introduzione del dibattito pubblico all’elaborazione di portali facilmente
fruibili, che riportino tempi stimati, voci di costo e previsioni di spesa.
Fonte. www.riparteilfuturo.it 13 Maggio 2013