COMUNICATO
LA RIFORMA DEL 416TER PUÒ RAPPRESENTARE
UN PASSO SIGNIFICATIVO NELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE E UN NUOVO MODO DI FARE POLITICA.
La
riforma del 416 ter sul voto di scambio politico-mafioso può diventare non solo
un passo significativo nella lotta alla corruzione, ma la dimostrazione di un
nuovo modo di fare politica.
È
una riforma che nasce infatti dalla corresponsabilità. Quella, innanzitutto,
degli oltre 270mila cittadini che hanno firmato la petizione di “Riparte il
futuro”, e poi quella del nutrito intergruppo parlamentare che ne ha accolto e
promosso l’appello.
È
questa la base del cambiamento: cittadini e politica che si confrontano in un
rapporto schietto, trasparente, che abbia la corresponsabilità come premessa e
il bene comune come obbiettivo.
Ma,
come in tutti i processi collettivi, il “valore aggiunto” lo danno anche le
competenze, i saperi specifici, l’esperienza maturata sul campo. Ecco allora
che in un momento cruciale dell’iter della riforma, in vista dell’imminente
approvazione in Senato, è essenziale accogliere con attenzione le considerazioni
di alcuni magistrati impegnati nel contrasto alle organizzazioni criminali, i
quali hanno rilevato nel testo alcune pecche e punti deboli, a cui si può
facilmente rimediare con un emendamento “in extremis”.
Si
tratta nello specifico della parola “procacciamento” e dell’avverbio
“consapevolmente”, parole – osservano – che restringono troppo il campo del
reato e lo rendono facilmente aggirabile. Non si tratta di dettagli da poco,
perché è noto ormai che la prerogativa delle mafie è di abbandonare il più
possibile le forme dirette d’intimidazione per scegliere quelle meno
compromettenti (ma non meno redditizie) dell’allusione, della raccomandazione,
della “promessa”. Comportamenti e linguaggi ambigui del tutto in sintonia con
le “zone grigie” su cui fondano il loro potere.
È
dunque importante – a maggior ragione riguardo un testo che ha ottenuto
l’obbiettivo di estendere la prova del reato a “utilità” non riducibili al solo
scambio economico – che la norma sia approvata nella forma il più incisiva
possibile e di comune accordo, evitando quelle spaccature, spesso pretestuose,
e quei compromessi al ribasso che finirebbero per fare il gioco delle mafie.
Perché
in gioco, qui, è ben altro. Sono le speranze e l’impegno di tanti cittadini
onesti; di tanti magistrati e uomini delle forze di polizia; di quei politici
che vogliono davvero il cambiamento e non solo operazioni di facciata.
Ma
in gioco, prima di tutto, è la concreta possibilità che il nostro Paese faccia
un piccolo ma significativo passo sulla strada della legalità e della giustizia
sociale.
Fonte: www.riparteilfuturo.it 25 Luglio 2013