Firma contro la corruzione per la modifica dell'art 416Ter

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Libera Associazioni Nomi e numeri contro le mafie. Afragola - Casoria presidio Gerardo D'Arminio

AGGIORNAMENTI IMPEGNI DELLA CAMPAGNA

martedì 26 novembre 2013

CON L'AUMENTO DELLA POVERTÀ DILAGA LA PRATICA USURAI E SI RAFFORZANO MAFIE E CORRUZIONE


CON L'AUMENTO DELLA POVERTÀ 

DILAGA LA PRATICA USURAI E

SI RAFFORZANO MAFIE E CORRUZIONE



Numeri che fanno paura: secondo i dati del rapporto Istat 2012 nel nostro Paese 9 milioni e 563 mila persone pari al 15,8% della popolazione vivono in condizione di povertà relativa, con una disponibilità di 506 euro mensili. Sono circa un milione e mezzo in più rispetto al 2011. Cresce anche il numero degli italiani in condizione di povertà assoluta (4 milioni 814mila), un milione e 400mila in più rispetto al 2011.


Il fenomeno, come è evidenziato nel dossier della campagna Miseria Ladra, promossa da gruppo Abele con Libera, sta pericolosamente aumentando. Un impoverimento materiale che va di pari passo con quello culturale, mentre i dati della disoccupazione, specialmente giovanile, continuano a crescere e le famiglie tirano la cinghia. È in questo contesto così provato che la pratica usuraia e le mafie si rafforzano. Negli ultimi ventiquattro mesi nelle Relazioni Antimafia compaiono ben 54 clan mafiosi dediti a reati associativi con metodo mafioso finalizzato all’usura. Nel loro mirino ci sono aziende redditizie e attività commerciali floride che in tempo di crisi hanno la necessità urgente di accedere a crediti per non perdere commesse e di conseguenza essere tagliati fuori dal mercato.


la diffusione della cultura dell’illegalità e della “mafiosità”, intesa come mentalità disposta a “soprassedere” alle regole e ai diritti degli altri per il proprio tornaconto personale, sono a loro volta il risultato di processi sociali degenerativi che si sono affermati nel tempo e hanno progressivamente logorato il senso di responsabilità, il legame sociale, e la “tenuta” di valori delle comunità locali: le disuguaglianze conclamate, le retribuzioni e le spese ingiustificate della “casta” politica, l’ostentazione dei privilegi, i veri e propri soprusi effettuati da chi ha abusato di situazioni di potere, i tanti scandali, quasi quotidiani, di troppi amministratori, le violazioni impunite della legge consentite ai potenti.


Insomma: crisi economica e aumento della miseria sono temi strettamente collegati al proliferare delle attività mafiose, della corruzione, dell’ usura… generando altre perdite che vanno a sommarsi ai costi già altissimi della crisi.


La battaglia di “Miseria Ladra contro la povertà si affianca a quella di “Riparte il futuro” contro la corruzione, sempre promossa da Gruppo Abele e Libera.

Sosteniamole entrambe: basta una firma!



Fonte: www.riparteilfuturo.it 25 Novembre 2013

venerdì 15 novembre 2013

IN ATTESA DEI CANDIDATI ELETTI CHE ANCORA DEVONO IMPEGNARSI PER AFRAGOLA CONTRO LA CORRUZIONE... SE NON ORA QUANDO?



IN ATTESA DEI CANDIDATI ELETTI CHE ANCORA DEVONO IMPEGNARSI PER AFRAGOLA CONTRO LA CORRUZIONE...

 SE NON ORA QUANDO?


Dopo la campagna nazionale contro la corruzione "Riparte il futuro", Afragola è stato il primo comune dove è stata replicata la campagna declinandola a livello locale, a seguire i comuni di Formia è Leonforte . Un fatto importantissimo che però non ha trovato la giusta attenzione nè dei politici coinvolti nè della stampa locale che, tranne rari casi, è parsa disinteressata rispetto ad un tema assai complicato come quello della corruzione.

 Basti pensare che dei 4 candidati alla carica di Sindaco e 454 candidati alla carica di consigliere solo 1 candidato sindaco e 12 candidati consiglieri hanno aderito. Un pò poco no? 
Eppure non ne capiamo il motivo. Tutti sono stati informati. Informati anche del fatto che per i consiglieri eletti non aderenti le adesioni erano sempre aperte, questo per far capire che nella squadra contro la corruzione si può entrare in qualsiasi momento e da qualsiasi schieramento si provenga. Niente, nessun sussulto. 


Presa sotto gamba, questa campagna contro la corruzione  è stata snobbata dai più. Eppure questa campagna, nell'indifferenza di molti politici e nel silenzio complice di molti organi di informazione, sta ottenendo numerosi e confortanti risultati

Non basta, però. Vi sembrerà strano ma nonostante i lavori già avviati da mesi le adesioni non chiudono mai. La lotta alla corruzione è cosa importante, nessuno si può permettere il lusso di combatterla da solo


Informatevi e vedrete che il lavoro paga e risultati arrivano. Il carro dei vincitori non lascia indietro nessuno a patto che ci sia un impegno sincero e totale contro il mostro corruzione.

Facciamo ripartire  il futuro nella città di Afragola
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giovedì 14 novembre 2013

AGGIORNAMENTI PUNTO N°2 DELLA CAMPAGNA CONTRO LA CORRUZIONE RIPARTE IL FUTURO AD AFRAGOLA Regolamento per l'assegnazione dei beni confiscati...... A che punto siamo?


AGGIORNAMENTI  PUNTO N°2 DELLA CAMPAGNA CONTRO LA CORRUZIONE
RIPARTE IL FUTURO AD  AFRAGOLA


Regolamento per l'assegnazione

 dei beni confiscati......

A che punto siamo?

Aggiornamento 2.1 


In questi mesi, il comune di Afragola grazie al lavoro del consigliere Giovanni Tuberosa (braccialetto bianco della campagna "Riparte il futuro ad Afragola") e di tutti i braccialetti bianchi
sta cercando di dotarsi di un regolamento comunale per l'assegnazione dei beni confiscati alla camorra. Un regolamento necessario in una città dove i tanti beni confiscati sono stati gestiti negli anni in maniera pessima. 

Il regolamento è stato prodotto e discusso nella III commissione  (Trasporti - Attività Produttive e Turismo - Polizia Municipale e Traffico - Ecologia - Ambiente e Nettezza Urbana) commissione presieduta dal consigliere GiovanniTuberosa "braccialetto bianco" e 

composta, oltre al consigliere Tuberosa, dai consiglieri 

BASSOLINO TOMMASOBOEMIO ANTONIO

FUSCO RAFFAELEMANNA CAMILLO

PANNONE ANTONIO e PETRELLESE NICOLA.  


Nel verbale post discussione è stato riportato che: i

regolamento sarebbe stato inviato a Libera per ricevere

 pareri a propositoSuccessivamente il regolamento è tornato alla III commissione che ha preso atto dei suggerimenti. 

Infine, è stato inoltrato alla I Commissione (Affari Istituzionali - Decentramento Amministrativo - Servizi Demografici e Municipalizzati - Statuto e Regolamenti - Risorse Umane e Contenzioso) deputata alla verifica del regolamento. 

La I commissione è presieduta dal consigliere Raffaele Falco ed è composta anche dai consiglieri BOTTA RAFFAELE, CAIAZZO ANTONIO, CASTALDO BIAGIO, DE STEFANO VINCENZO, DI LENA GENNARO,GIUSTINO GENNARO
Nessuno dei consiglieri facenti parte della I commissione è braccialetto bianco ma confidiamo nel loro lavoro affinchè anch'essi possano impegnarsi su temi come i beni confiscati alla camorra che sono di stringente necessità. 
Dopo le verifiche e l'accettazione della I commissione, il regolamento andrà in Consiglio Comunale dove verrà votato e, aggiungiamo noi, APPROVATO definitivamente. 

Ci vorrà l'impegno di tutto il consiglio comunale affinchè questa pagina di storia potrà essere scritta ma ci vorrà anche l'impegno di tutti gli afragolesi e della associazioni per sostenere questo regolamento nell'iter impervio che sta attraversando.

Facciamo ripartire  il futuro nella città di Afragola
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sabato 9 novembre 2013

IN PRIMA PAGINA LA DENUNCIA DEL PAPA ALLA CORRUZIONE. MA C'È ANCHE LA VOCE DI OLTRE 315.00 ITALIANI. QUANDO VERREMO ASCOLTATI?


IN PRIMA PAGINA LA DENUNCIA DEL PAPA ALLA CORRUZIONE. MA C'È ANCHE LA VOCE DI OLTRE 315.00 ITALIANI. QUANDO VERREMO ASCOLTATI?

Ieri il Papa ha lanciato una denuncia chiarissima contro la corruzione che ci ruba denaro e dignità. Ne abbiamo parlato anche su questo blog: è qui che da gennaio 2013 a oggi raccontiamo i faticosi ma significativi passi fatti dalla società civile nella battaglia contro la corruzione.
Oltre alla potente voce del Papa infatti, ci sono oltre 315.000 italiani, firmatari della petizione nazionale “Riparte il futuro” promossa da Libera e Gruppo Abele, che cercano da mesi di richiamare l’attenzione e l’impegno delle istituzioni su questo gravissimo problema.

Dopo aver parlato alcuni mesi fa sul Corriere della campagna ‘Riparte il futuro’, oggi Gian Antonio Stella ritorna sull’argomento: “Meno male che Francesco c’è” dice Stella citando un tweet di un utente… “perché la lotta ai «devoti della dea tangente», come li chiama il Papa, non pare in cima ai pensieri del mondo politico. Nonostante i corrotti rubino al Paese, dice la Corte dei Conti, almeno 60 miliardi l’anno. Dodici volte l’Imu sulla prima casa.”
Continua Stella: “Non è solo una questione etica. Come spiegava tempo fa il Procuratore generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, «in tempi di crisi come quelli attuali» il peso delle tangenti è tale «da far più che ragionevolmente temere che il suo impatto sociale possa incidere sullo sviluppo economico del Paese» perfino oltre le stime «del servizio Anticorruzione e Trasparenza del ministero della Funzione pubblica, nella misura prossima a 50/60 miliardi di euro all’anno costituenti una vera e propria tassa immorale e occulta pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini. Una tesi ribadita dal successore Salvatore Nottola, secondo il quale le bustarelle fanno impennare del 40% il costo delle grandi opere».


L’articolo prosegue citando altri numeri inquietanti che derivano direttamente e indirettamente dalla corruzione: l’extracosto di 93 miliardi di euro sulle infrastrutture strategiche 2013-2015 (calcolato dal governo Monti), ma anche il dato sugli investimenti stranieri (dossier di Confindustria), precipitati negli ultimi anni in maniera vertiginosa, che comporta una perdita inestimabile di nuovi posti di lavoro. A farne le spese sono soprattutto i giovani - non a caso la disoccupazione giovanile è arrivata al 40,4% (Istat) – a cui la corruzione sottrae quotidianamente preziose opportunità di lavoro.

Alle parole del Papa qualcuno potrebbe reagire sbuffando “uffa il solito moralismo!” – scrive Stella – "La stessa insofferenza che da anni colpisce chi, come don Luigi Ciotti, combatte con Libera una guerra frontale al sistema delle tangenti" nella convinzione che «la corruzione è più grave del semplice peccato perché è un peccato sociale. Un male che si esercita non solo contro l’altro ma attraverso gli altri. Il corruttore ha sempre bisogno di un corrotto».

Nonostante le difficoltà di questa battaglia, le firme continuano a crescere: l’Italia è stanca di corruzione. 

FIRMA ORA CONTRO LA corruzione  >>>> QUI

Fonte: www.riparteilfuturo.it 9Novembre 2013


PAPA FRANCESCO: "CHI PRATICA LE TANGENTI HA PERSO LA DIGNITÀ E DÀ AI FIGLI PANE SPORCO"



PAPA FRANCESCO: "CHI PRATICA LE TANGENTI HA PERSO LA DIGNITÀ E DÀ AI FIGLI PANE SPORCO"

Papa Francesco, durante la messa di stamattina a Santa Marta, ha lanciato un lungo appello contro  la “dea tangente” prendendo spunto dalla parabola dell’amministratore disonesto. Non è la primavolta che il Papa si esprime senza mezzi termini contro la corruzione, un fenomeno dilagante che distrugge le migliori risorse di un Paese a livello morale, economico, sociale e istituzionale.


 Un morbo devastante per l’Italia in primis, considerando che siamo terzultimi in Europa per livello di corruzione percepito secondo Transparency International e pressoché sordi agli allarmi ripetutamente lanciati dalla Corte dei Conti così come dagli organi di controllo internazionali.

Chi pratica le tangenti ha perso la dignità e dà ai figli “pane sporco. [...] Si incomincia forse con una piccola bustarella, ma è come la droga, eh! Dunque l’abitudine alle tangenti diventa una dipendenza”. Prosegue il Pontefice: “Forse oggi ci farà bene a tutti noi pregare per tanti bambini e ragazzi che ricevono dai loro genitori pane sporco: anche questi sono affamati, sono affamati di dignità! Pregare perché il Signore cambi il cuore di questi devoti della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno, dal lavoro onesto, dal lavoro di ogni giorno e non da queste strade più facili che alla fine ti tolgono tutto”.

Parole valide per tutti, cattolici e non, e che dovrebbero risvegliare le coscienze (la lotta comincia cambiando la mentalità del Paese) e invitare la politica affinché riprenda il percorso di riforma interrotto con la legge 190 del 2012 e richiesto a gran voce dagli oltre 310.000 firmatari della petizione nazionale “Riparte il futuro” promossa da Libera e Gruppo Abele.
Le firme continuano a crescere… ma dobbiamo fare in modo che il messaggio arrivi alle orecchie di tutti (anche di Papa Francesco, visto che la pensa come noi).



Fonte: www.riparteilfuturo.it  8 Novembre 2013

martedì 5 novembre 2013

APPALTI: PRONTO UN VADEMECUM DELL'ANTITRUST PER RICONOSCERE LE ANOMALIE NELLE GARE


APPALTI: PRONTO UN VADEMECUM DELL'ANTITRUST PER  RICONOSCERE LE ANOMALIE NELLE GARE

La corruzione che inquina i meccanismi di appalto nel settore pubblico costa all’Italia delle cifre da capogiro. Facciamo un esempio per dare un ordine di grandezza del danno che i cittadini contribuenti subiscono: le inchieste condotte a Firenze, Perugia e Roma su 33 grandi opere appaltate dalla Protezione civile nella gestione delle emergenze nel triennio 2007-2010 hanno quantificato che dai 574 milioni di euro previsti si è passati a un costo di 834 milioni. Un onere aggiuntivo pari al 45 per cento del valore iniziale di aggiudicazione che è stato sottratto alle tasche degli italiani.

Almeno sulla carta ci sono tuttavia delle buone notizie. L’antitrust intensificherà lasua azione nel settore degli appalti pubblici. È già pronto un vademecum da inviare ai soggetti che bandiscono le gare perché assumano un ruolo di ‘sentinella’ segnalando all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato anomalie tipiche di comportamenti potenzialmente distorsivi della concorrenza.

Il vademecum ha l’obiettivo di aiutare le stazioni appaltanti a percepire i segnali di un’alterazione dei comportamenti che possono essere sintomo di distorsioni concorrenziali. L’Antitrust suggerisce innanzitutto di valutare il contesto. I cartelli si realizzano con maggiore frequenza quando i mercati interessati hanno alcune caratteristiche: pochi concorrenti o concorrenti caratterizzati da analoga efficienza e dimensione; riguardano prodotti omogenei; c’è una perdurante partecipazione alle gare delle stesse imprese; l’appalto è ripartito in più lotti dal valore economico simile.

All’interno di questa cornice generale si possono riconoscere alcuni segnali di comportamenti anomali. Riportiamo l’elenco pubblicato dall’Autorità, per chi volesse farsi una cultura sui modi in cui veniamo “fregati” a livello di appalti pubblici.

a) Boicottaggio della gara
I principali sintomi del boicottaggio, finalizzato a prolungare il contratto con il fornitore abituale o di ripartire pro quota il lavoro o la fornitura tra tutte le imprese interessate, sono: 1) nessuna offerta presentata; 2) presentazione di un’unica offerta o di un numero di offerte comunque insufficiente per procedere all’assegnazione dell’appalto; 3) presentazione di offerte dello stesso importo, soprattutto quando le procedure di gara prevedono in queste circostanze l’annullamento della gara o la ripartizione dell’appalto pro quota.

b) Offerte di comodo
Le offerte di comodo danno un’apparente regolarità concorrenziale alla gara e nascondono l’innalzamento dei prezzi di aggiudicazione. I principali sintomi sono: 1) offerte presentate dalle imprese che non si aggiudicano l’appalto caratterizzate da importi palesemente troppo elevati o comunque superiori a quanto le stesse imprese hanno offerto in analoghe procedure; 2) offerte contenenti condizioni particolari e notoriamente inaccettabili per la stazione appaltante che ne determinano l’esclusione; 3) la presentazione di offerte più elevate rispetto ai prezzi di listino. In generale una sequenza di gare in cui risulta aggiudicataria sempre la stessa impresa può destare il sospetto che i concorrenti presentino offerte di comodo.

c) Subappalti o ATI (Associazione Temporanea d’Imprese)
I subappalti e le Associazioni Temporanee di Imprese (ATI) permettono di ampliare la platea dei soggetti che possono partecipare a meccanismi di gara, dando spazio anche alle imprese più piccole. In alcuni casi possono però essere utilizzati dai partecipanti alla gara per spartirsi il mercato o addirittura della singola commessa. Possibili indizi sono: 1) imprese, singolarmente in grado di partecipare a una gara, che invece si astengono in vista di un successivo subappalto o optano per la costituzione di un’ATI; 2) la costituzione di ATI o subappalto perfezionati da imprese accomunate dalla stessa attività prevalente; 3) il ritiro dell’offerta da parte di un’impresa che decide inizialmente di partecipare a una gara, che risulta poi beneficiaria di un subappalto relativo alla medesima gara; 4) nei casi di aggiudicazione basata sull’offerta economicamente più vantaggiosa, l’ATI (tra i maggiori operatori) può essere il frutto di una strategia escludente, tesa ad impedire a imprese minori di raggiungere il necessario punteggio qualitativo.

d) Rotazione delle offerte e ripartizione del mercato
Anche l’analisi della sequenza delle aggiudicazioni può segnalare la presenza di un cartello. Quando la pratica spartitoria interessa un singolo committente quest’ultimo avrà indizi per riconoscere ‘regolarità’ sospette nella successione temporale delle imprese aggiudicatarie o nella ripartizione in lotti delle vincite. Le regolarità sospette potrebbero riguardare non solo il numero di aggiudicazioni ma anche la somma dei relativi importi.

e) Modalità ‘sospette’ di partecipazione all’asta
Può accadere che gli aderenti ad un cartello presentino le domande di partecipazione all’asta con modalità tali da tradire la comune formulazione. E’ questo il caso di: 1) comuni errori di battitura; 2) stessa grafia; 3) riferimento a domande di altri partecipanti alla medesima gara; 4) analoghe stime o errori di calcolo; 5) consegna contemporanea, da parte di un soggetto, di più offerte per conto di differenti partecipanti alla medesima procedura di gara.

FIRMA LA PETIZIONE CONTRO LA CORRUZIONE CLICCA QUI
Fonte: www.riparteilfuturo.it  4 Novembre 2012


lunedì 4 novembre 2013

UN DEGLI IMPEGNI È STATO MANTENUTO IL QUARTO PUNTO DELLA CAMPAGNA CONTRO LA CORRUZIONE"RIPARTE IL FUTURO AD AFRAGOLA", HA AVUTO ESITO POSITIVO QUARTO PUNTO


UNO  DEGLI IMPEGNI   È STATO MANTENUTO 
IL QUARTO PUNTO DELLA CAMPAGNA CONTRO LA CORRUZIONE"RIPARTE IL FUTURO AD AFRAGOLA", HA AVUTO ESITO POSITIVO 



Il punto 4 della Campagna contro la corruzione “Riparte il futuro ad Afragola” Si assuma l’impegno di proporre un’ordinanza per la divulgazione mediante sito web e bacheca comunale dell’elenco degli incarichi affidati dal Comune e dalle società partecipate è stato soddisfatto con esito positivo.

 La #trasparenza, come sappiamo, è uno degli strumenti più efficaci per combattere corruzione e mafie. Insistere sulla trasparenza significa avere degli enti che rendano conto ai cittadini di quello che fanno e di come lo fanno. Negli ultimi anni, a livello legislativo, si sono fatti molti passi avanti in questo senso. Gli atti di un’amministrazione devono essere chiari, pubblici e accessibili. Solo così si possono cercare di evitare appalti dati a imprese in odore di camorra o incarichi affidati attraverso pratiche clientelari.

Cliccando sulla voce #Amministrazione trasparentesul sito del Comune di #Afragola possiamo accedere ad una sezione, che è stata resa operativa attraverso il d.lgs 33/2013, ricchissima dove poter controllare ciò che il decreto legislativo n.150 del 2009 obbliga a pubblicare sul sito in un’apposita sezione di facile accesso e consultazione denominata “Trasparenza, valutazione e merito”. In questa sezione devono essere pubblicati da parte di ogni amministrazione:
  • il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità ed il relativo stato di attuazione;
  • il Piano e la Relazione sulla performance;
  • l'ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l'ammontare dei premi effettivamente distribuiti;
  • l'analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell'utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti;
  • nominativi ed i curricula dei componenti degli Organismi indipendenti di valutazione e del Responsabile delle funzioni di misurazione della performance;
  • i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizioni organizzative, redatti in conformità al vigente modello europeo;
  • le retribuzioni dei dirigenti, con specifica evidenza sulle componenti variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di risultato;
  • i curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico amministrativo;
  • gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti ai dipendenti pubblici e a soggetti privati.
Inoltre possiamo trovare anche:
  • sovvenzioni
  • contributi
  • sussidi
  • ausili finanziari
  • corrispettivi e compensi a persone, professionisti ed imprese per forniture, servizi, incarichi e consulenza
  • vantaggi economici di qualunque genere di cui all'art.12 L.7 agosto 1990, n.241 ad enti pubblici e privati il cui importo nell'anno solare superi i 1000 €.

Inoltre, nella sezione #Amministrazione trasparente c’è voce denominata Accesso civico. Andando direttamente sul sito del Comune di Afragola si potrà leggere che l’Accesso civico è  “ il diritto di chiunque di richiedere i documenti, le informazioni o i dati che le pubbliche amministrazioni abbiano omesso di pubblicare pur avendone l'obbligo.

Tale diritto si esercita attraverso “una richiesta gratuita, non motivata e va indirizzata al Responsabile della Trasparenza, Dott.ssa Alessandra Iroso: - tramite posta elettronica all'indirizzo trasparenza@comune.afragola.na.it; - tramite posta ordinaria indirizzata alla c.a. del Responsabile della Trasparenza, Comune di Afragola, Piazza Municipio, 1 – 80021- Afragola (NA);
- tramite fax inviato al n. 0818529255;
- direttamente presso lo sportello Protocollo del Comune”.

Insomma, volenti o nolenti, il comune si è dovuto adeguare ad una serie di normative tese alla massima trasparenza amministrativa. Inoltre andando a vedere la “bussola della trasparenza dei siti web” notiamo che il sito web del comune di Afragola ha totalizzato 64 punti su 65.

dei siti web notiamo che il sito web del comune di Afragola ha totalizzato 64 punti su 65.

La bussola della trasparenza dei siti web "consente alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini di utilizzare strumenti per l’analisi ed il monitoraggio dei siti web. Il principale obiettivo è di accompagnare le amministrazioni, anche attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini, nel miglioramento continuo della qualità delle informazioni on-line e dei servizi digitali". Questa iniziativa è in linea con i principi dell'OPEN GOVERNMENT ed in particolare mira a rafforzare:

·     TRASPARENZA
·   PARTECIPAZIONE
·   ACCOUNTABILITY

Osservando tutti questi dati possiamo dire che, ad oggi, il punto 4 della nostra campagna si ritiene assolto. Bisognerà osservare quotidianamente l’attività del sito per controllare se continueranno ad essere aggiornate tutte le funzioni previste. In un comune come quello di Afragola è fondamentale avere un’amministrazione trasparente. Un’amministrazione aperta della quale si può sapere ogni atto e controllare la bontà delle sue azioni. E’ importante ridurre al minimo la discrezionalità dell’amministrazione pubblica perché è proprio lì che si annidano sacche di corruzione e proliferano i coinvolgimenti della criminalità organizzata.

FIRMA CONTRO LA CORRUZIONE CLICCA QUI>>>>> #RIPARTEILFUTURO

Fonte:www.riparteilfuturoafragola.blogspot.it 5NOVEMBRE  2013 





venerdì 1 novembre 2013

"IL MALE COME CHE UCCIDE IL BENE COMUNE" QUESTA È LA DEFINIZIONE DO "CORRUZIONE" SECONDO RAPHAEL ROSSI

"IL MALE COME CHE  UCCIDE IL BENE COMUNE"  QUESTA È LA DEFINIZIONE DO "CORRUZIONE" SECONDO 
RAPHAEL ROSSI 



Opponendosi nel 2007 all’acquisto di un macchinario inutile, rifiutando una tangente e denunciando l’accadatuto alla Procura della Repubblica, Raphael Rossi, ex vice-presidente dell’Amiat di Torino, ha fatto a suo dire “una cosa normalissima, come fermarsi al semaforo quando e rosso”, eppure il suo gesto ha ispirato la nascita di un movimento: “Signori Rossi. Corretti non corrotti”.

Lo scorso lunedì presso la “Fabbrica delle e” a Torino, alla presenza di don Luigi Ciotti, è stato presentato il libro “C’è chi dice no” (Edizioni Chiarelettere), curato assieme a Stefano di Polito e Alberto Robiati, che racconta questa storia normalissima e esemplare allo stesso tempo.

Una serata di storie ordinarie di piccola e grande corruzione, di resistenze, di sconfitte, ma soprattutto di vittorie, di impegno, di dedizione, di “normalità”.”Non sono un eroe”, dice Rossi. Nel corso dell’evento sono state lette al pubblico alcune richieste di sostegno giunte allo sportello “SOS Giustizia” attivato dai “Signori Rossi – Corretti non corrotti”, l’associazione che ha guidato Raphael nel suo percorso fatto di processi, difficoltà, risalite.

Mentre don Luigi Ciotti ha chiuso la serata ribadendo che “non basta la denuncia: ci vuole dedizione, impegno, condivisione” e ricordando l’impegno della campagna di Libera, Gruppo Abele e Avviso Pubblico del 2010 Corrotti (che ha raccolto un milione e 200 mila cartoline) e la campagna Riparte il futuro, che trasforma in partecipazione attiva grazie allo strumento web questo grande movimento anticorruzione italiano.

Il messaggio della serata è univoco: la corruzione non conviene, perché finiamo col perderci tutti. Messaggio che Riparte il futuro ha assunto fin dall’inizio e che continuerà a portare avanti anche grazie al contributo dei Signori Rossi,sostenitori di prima data dell’iniziativa.

Fonte. www.riparteilfuturo.it  31Ottobre 2013