Firma contro la corruzione per la modifica dell'art 416Ter

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Libera Associazioni Nomi e numeri contro le mafie. Afragola - Casoria presidio Gerardo D'Arminio

AGGIORNAMENTI IMPEGNI DELLA CAMPAGNA

venerdì 14 febbraio 2014

In attesa di sapere chi sarà Premier, la lotta alla corruzione compare tra i punti dell "Impegno Italia"


In attesa di sapere chi sarà 
Premier, la lotta alla
 corruzione compare tra i punti 
dell "Impegno Italia"


Chi sarà Presidente del Consiglio la settimana prossima? Il responso lo avremo solo tra qualche ora, dopo il discorso che Matteo Renzi terrà alla Direzione del Partito democratico di cui è segretario. Tra le indiscrezioni filtrare in queste ore, la disponibilità da parte del Sindaco di Firenze – dato da molti come futuro premier – ad adottare il programma presentato negli scorsi giorni da Enrico Letta con l’evocativo nome di Impegno Italia.


Impegno Italia contiene una specifica sezione dedicata ai temi della legalità tra cui il problema corruzione, che Riparte il futuro considera uno dei principali punti da affrontare per far ripartire il Paese

Secondo il Presidente Letta, nei prossimi mesi l’Italia dovrebbe disciplinare le lobby in modo da superare l’attuale opacità che può celarsi tra gruppi d’interesse e istituzioni. Inoltre, va modificata l’attuale normativa in materia di conflitti d’interesse con una regolamentazione più stretta che riveda le incompatibilità per chi ricopre ruoli di vertice nella pubblica amministrazione e nelle istituzioni. Entro il 2014 il Governo si impegna inoltre a varare una legge sul falso in bilancio, a rafforzare la legge 190/2012 sulla repressione e prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione e a introdurre i reati di autoriciclaggio e autoimpiego.

Molti dei provvedimenti che il Governo s’impegnerebbe a portare avanti sono contenuti anche nell’Agenda diRiparte il futuro, segno che l’esperienza della campagna, forte del sostegno di circa 380.000 italiani, è stata recepita dalle Istituzione come stimolo e ispirazione.


Partecipare a questa battaglia di civiltà è semplice: si comincia con una firma online!

FIRMA LA PETIZIONE: VOGLIAMO IL Sì DELLA CAMERA >>

Firma contro la corruzione:


Fonte: www.riparteilfuturo.it 13 Febbraio 2014

416ter: che sia un segno tangibile di cambiamento



416ter: che sia un segno tangibile di cambiamento


Si è concluso ieri con un’approvazione l’iter del 416ter in Commissione giustizia alla Camera.

Dopo nemmeno un’ora di dibattimento la Commissione ha varato il testo sullo scambio elettorale politico-mafioso votato a larga maggioranza dal Senato.

Qualche perplessità è stata espressa sulla descrizione della condotta penale che potrebbe essere dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale a causa della sua indeterminatezza.

Ciononostante, la Commissione ha ritenuto prioritario abbreviare i tempi (qualsiasi ulteriore modifica farebbe tornare il testo al Senato) e dare un segno tangibile di cambiamento. Nessuna proposta emendativa è stata perciò approvata e il nuovo 416ter verrà ora esaminato dalla I° Commissione Affari costituzionali per il consueto parere. Dopodiché, potrà approdare in Aula per il varo definitivo. Che ci auguriamo avvenga nei prossimi giorni.


FIRMA LA PETIZIONE: VOGLIAMO IL Sì DELLA CAMERA >>

Firma contro la corruzione:


Fonte: www.riparteilfuturo.it 13 Febbraio 2014

mercoledì 12 febbraio 2014

Aggiornamenti sul 416ter dalla Commissione giustizia della Camera: i tempi potrebbero snellirsi


Aggiornamenti sul 416ter dalla Commissione giustizia della Camera: i tempi potrebbero snellirsi

Si sono chiusi oggi i termini per la presentazione degli emendamenti al 416ter approdato in Commissione giustizia alla Camera. La Commissione ha già dedicato tre diverse sedute alla discussione in seconda lettura del provvedimento approvato a maggioranza dal Senato.

Non è escluso che il nuovo testo della legge sullo scambio elettorale politico-mafioso possa passare dall’attuale sede referente a quella deliberante (che alla Camera viene chiamata legislativa).


Con l’attribuzione della sede deliberante, i tempi potrebbero snellirsi ulteriormente, perché qualora il nuovo testo sullo scambio politico-mafioso venisse approvato dalla Commissione, verrebbe sottoposto al voto dell’Assemblea senza discussione e senza esame degli emendamenti. Si sono espressi in questo senso il relatore Davide Mattiello e Walter Verini del Partito democratico.


Nelle prossime ore probabilmente sapremo quale sarà la sorte del 416ter e quando potrà essere votato dalla Camera.


La riforma del voto di scambio è una delle molteplici leggi che la campagna Riparte il futuro ha individuato come prioritarie affinché l’Italia si doti di una efficace normativa anticorruzione che sia al passo con quanto deciso dalle principali democrazie occidentali.

Firma e fai firmare contro la corruzione, perché solo facendo sentire la nostra voce avremo la possibilità di far ripartire il futuro.
Firma contro la corruzione:


Fonte: www.riparteilfuturo.it 12 Febbraio 2014






sabato 8 febbraio 2014

Sochi 2014: sulle Olimpiadi più costose della storia pesa l’ombra della corruzione. Ma Putin smentisce


Sochi 2014: sulle Olimpiadi più costose della storia pesa l’ombra della corruzione. Ma Putin smentisce

Saranno i giochi più costosi della storia delle Olimpiadi, sia estive che invernali. Il premier russo Vladimir Putin aveva preventivato 7 anni fa un totale di 12 miliardi di dollari ma, secondo gli oppositori, il budget è lievitato fino a raggiungere la cifra record di 51 miliardi di dollari: il doppio di Londra 2012 e dieci volte  Pechino 2008.

Putin la pensa diversamente: secondo lui sono stati spesi in totale 214 miliardi di rubli (6,5 miliardi di dollari), di cui solo la metà di soldi pubblici. Le altre spese ”non sono legate direttamente alle Olimpiadi”, afferma il Presidente, riferendosi a tutte le infrastrutture costruite per trasformare Sochi in una attrezzata località sciistica.
L’accusa dei 51 miliardi era stata lanciata nella primavera del 2013 dall’ex vicepremier russo Boris Nemtsov e da Leonid Martiniuk, entrambi esponenti dell’opposizione. Anche il vicepremier Dmitri Kozak aveva ammesso ufficialmente il numero stratosferico pochi mesi prima. Se così fosse, ad oggi circa 25-30 miliardi non troverebbero riscontro nei costi effettivi, come fossero spariti nel nulla.


Anche il famoso blogger Alexiei Navalni, attivista anticorruzione russo, ha lanciato il sito provocatorio Sochi.fbk.info, “campioni di corruzione”, in cui è possibile percorrere la regione di Sochi fermandosi a analizzare i costi delle strutture e degli impianti, sovrastimati da 1,5 a 2,5 volte, pagati con denaro in gran parte pubblico (25,1 mld di dollari) o di società statali (10,5 mld di dollari).
L’altra accusa che colpisce personalmente Putin è di aver privilegiato alcuni investitori privati di sua conoscenza, spesso finanziati fino al 70% dalla banca statale Veb (per un totale di 7,6 mld di dollari).


Il magazine stunitense Esquire fa un paragone eloquente: il tratto ferroviario e stradale per collegare il villaggio olimpico alle piste è costato 8,7 mld di dollari, più dell’intero budget delle Olimpiadi invernali di Vancouver. Una cifra sufficiente per cospargerlo con un manto di un centimetro di caviale Beluga. Sempre secondo le accuse il progetto sarebbe stato realizzato da tre “amici” personali di Putin: il presidente delle ferrovie russe Vladimir Iakunin, Ghennadi Timcenko e Arkadi Rotenberg.

A voi i commenti!

Firma contro la corruzione:


Fonte: www.riparteilfuturo.it 7 Febbraio 2014


Il 416ter approda alla Commissione giustizia della Camera



Il 416ter approda alla Commissione giustizia della Camera



 La Commissione giustizia della Camera inizia il 7 febbraio a discutere il nuovo testo del 416ter appena approvato a larga maggioranza dal Senato.

È certamente un buon segno che la presidente Donatella Ferranti e i capigruppo in Commissione abbiano deciso d’incardinare subito la norma sulla scambio elettorale politico-mafioso garantendo un immediato inizio dei lavori di discussione.

Relatori saranno ancora una volta Davide Mattiello (Pd) e Stefano Dambruoso (Scelta Civica) che già la scorsa estate avevano portato avanti alla Camera il testo di modifica del 416ter che ora è stato rivisto e rafforzato dal Senato.

Come richiesto da Riparte il futuro, non verrà più punito soltanto lo scambio di denaro tra un candidato alle elezioni e l’esponente della criminalità organizzata, ma verranno sazionate tutte le cosiddette altre utilità: dalla promessa di posti di lavoro e appalti alle informazioni su eventuali indagini di polizia, ai favori sessuali.

Se approvato dalla Commissione giustizia della Camera, il nuovo testo approderà in Aula dove speriamo venga votato all’unanimità. Perché quella di Riparte il futuro non è una battaglia di destra o di sinistra: è semplicemente l’impegno a cambiare il Paese, affinché la corruzione resti fuori dalle istituzioni e non possa più condizionare il futuro dell’Italia.

Partecipa, isieme a altri 379.000 cittadini a questa grande battaglia: FIRMA!

Firma contro la corruzione:


Fonte: www.riparteilfuturo.it 6 Febbraio 2014

martedì 4 febbraio 2014

L’allarme corruzione viene dall’Europa: il commento del Prof. Alberto Vannucci



L’allarme corruzione viene dall’Europa: il commento del

Prof. Alberto Vannucci

Una volta tanto a suscitare preoccupazioni sulla perdurante emergenza corruzione in Italia non è l’ennesimo scandalo made in Italy. Stavolta a suonare forte e chiaro il campanello d’allarme è la Commissione Europea, che ieri ha presentato il suo primo rapporto sulla corruzione in Europa. L’immagine dell’Italia, e non è certo una sorpresa, risulta piuttosto appannata. Poca trasparenza, troppe resistenze e ambiguità nella necessaria azione di contrasto all’illegalità politica.


A giudizio dell’Europa, negli ultimi anni i principali passi in avanti sono stati fatti sul versante della prevenzione, grazie alle disposizioni dalla legge 190 del 2012. Che coincidenza: proprio pochi giorni fa, alla fine di gennaio, è scaduto il termine per la presentazione dei piani anticorruzione in tutti gli enti pubblici. Un adempimento assolto da molte amministrazioni con fatica, e che rischia per giunta di tradursi nell’ennesima inondazione cartacea di buone intenzioni tradotte nero su bianco. A norma di legge, infatti, nella lotta alla corruzione non vale comunque la pena di investire: tutta l’attività di prevenzione dovrebbe essere realizzata “a costo zero”, affidata al controllo ultimo di un’Autorità nazionale (l’Anac) a corto di mezzi e strumenti – una specie di Alto burocrate dell’anticorruzione. Del resto l’impegno in questo campo non paga, né per i funzionari che rischiano in prima persona – si pensi ai responsabili anticorruzione, che scontano la debolezza degli strumenti a loro disposizione – né i politici, per i quali l’impegno etico raramente produce consenso o voti.


L’altro progresso che l’Europa ci riconosce è infatti, a ben guardare, un drammatico segnale di debolezza. L’introduzione per legge di criteri di ineleggibilità a incarichi pubblici in caso di condanne per gravi reati riflette il fallimento di tutti quei meccanismi di controllo politico e sociale che in altri paesi d’Europa rendono semplicemente inconcepibile che pregiudicati per frode fiscale o corruzione possano venire candidati dai loro partiti (tanto meno guidarli), od ottenere il sostegno degli elettori.


In effetti nell’opinione pubblica italiana sembra regnare una sorta di schizofrenia su questi temi. Nel sondaggio europeo che accompagna il rapporto, infatti, i livelli di preoccupazione risultano altissimi: il 97% degli italiani ritiene che la corruzione sia un fenomeno dilagante – quasi il 20% in più della media europea. Per l’88 per cento degli italiani tangenti e raccomandazioni sono spesso il modo più facile per accedere ai servizi pubblici – oltre il 15% in più degli altri paesi europei. Eppure le rilevazioni sulle esperienze personali nel 2013 sono in linea con quelle dei partner europei: solo il 2% dei cittadini e il 4% delle imprese si è visto chiedere una tangente nei 12 mesi precedenti.


Forse questa sensibilità nasce dalla percezione diffusa che il fenomeno si è “stratificato”, arroccandosi nei principali centri di spesa pubblica, dove finisce per degradare in modo intollerabile la qualità dei servizi erogati ai cittadini: vale nel settore sanitario e assistenziale, e se ne osservano i sintomi nella catastrofica ricostruzione post-terremoto, nello scempio urbanistico e ambientale di molti territori, nell’emergenza permanente della gestione rifiuti – solo per citare casi saliti di recente agli onori della cronaca.


E qui arrivano le colpe della classe politica italiana, su cui il rapporto della Commissione europea non risparmia gli affondi. La classe politica si è di fatto auto-assolta, visto che non ha previsto per sé l’adozione di codici etici, né di strumenti per rendicontare il proprio operato. E’ latitante da due decenni per quanto concerne tutte le misure più necessarie e urgenti: la riforma dei tempi di prescrizione dei processi – attualmente garanzia di impunità per gli imputati – la trasparenza degli appalti pubblici, il rafforzamento del reato di falso in bilancio, l’autoriciclaggio, il voto di scambio politico-mafioso, la trasparenza delle situazioni patrimoniali, la corruzione nel settore privato. E poi un’ultima frecciata: l’assenza di una seria regolazione di quel groviglio inestricabile di conflitti di interessi che – come dimostra la recente vicenda del dimissionario presidente Inps Mastropasqua – avvelenano la vita pubblica ad ogni livello.

Alberto Vannucci

Il Professor Alberto Vannucci è direttore del Master APC Analisi Prevenzione e Contrasto della Criminalitàorganizzata e della Corruzione dell’Università di Pisa è autore del libro “Atlante della corruzione” edizioni EGA, bibbia di riferimento della campagna Riparte il futuro.




Firma contro la corruzione:


Fonte: www.riparteilfuturo.it 3 Febbraio 2014

Rapporto “Anticorruzione nella UE”: l’Italia è ancora in alto mare


Rapporto “Anticorruzione nella UE”: l’Italia è 
ancora in alto mare

Il costo della corruzione in Europa è stimato in almeno 120 miliardi di euro all’anno: a dirlo è l’ultimo rapporto su “Anti-corruzione nella UE” stilato dalla Commissione europea. Suddiviso in 28 capitoli, quanti gli Stati membri dell’Unione europea, l’indagine si basa anche su una recente ricerca dell’Eurobarometro che ha interrogato i cittadini europei sulla loro percezione della corruzione. I dati emersi sono tutt’altro che confortanti: il 76% ritiene che la corruzione sia molto diffusa nel loro Paese e un europeo su due (56%) è convinto che il livello di corruzione sia aumentato negli ultimi tre anni.


I dati relativi al nostro Paese suonano ancora una volta allarmanti: benché basati soprattutto su indagini già note come quella della Corte dei Conti che stima in 60 miliardi annui il costo della corruzione in Italia, il giudizio della UE su Roma è tutt’altro che lusinghiero. Nonostante Parlamento e Governo abbiano intrapreso nuove recenti iniziative per contrastare la corruzione, l’efficacia di tali politiche deve ancora essere messa alla prova dei fatti è ancora del tutto da valutare.


La relazione, in particolare, considera “piuttosto carente nel suo insieme la capacità di controllare il fenomeno corruttivo da parte della Pubblica amministrazione, del Parlamento, del Governo, delle autorità anticorruzione, dei partiti politici, delle imprese, del difensore civico e dei medi”. A confermarlo sarebbero anche i dati diffusi dall’Eurobarometro sulla percezione della corruzione da parte di un campione selezionato di cittadini italiani: per il 97%, la corruzione sarebbe un fenomeno dilagante nel Paese e 46 italiani su 100 ritengono di subire personalmente gli effetti della corruzione nella loro vita quotidiana. Inoltre, per l’88% corruzione e raccomandazioni sarebbero il modo più semplice per accedere a determinati servizi pubblici.


Il settore dell’impresa, già fortemente minato dalla crisi economica, ha manifestato lo stesso sconforto nei confronti della diffusione della corruzione in Italia: il 92% delle aziende che hanno partecipato al sondaggio ritiene che favoritismi e corruzione impediscono la concorrenza commerciale in Italia (contro una media UE del 73%), mentre per il 64% le conoscenze politiche sono considerate l’unico strumento per riuscire negli affari (media UE del 47%).


In un quadro tratteggiato a tinte fosche, dal quale emergerebbe che il clima di quasi impunità del quale corrotti e corruttori sembrerebbero benficiare in Italia, mina di fatto l’efficacia dell’azione penale e l’accertamento nel merito dei casi di corruzione, il rapporto della Commissione europea si sofferma su Riparte il futuro, i cui numerosi firmatari hanno chiesto una normativa efficace contro la corruzione. E grazie ai 378mila che hanno sottoscritto la petizione di Riparte il futuro, il Parlamento italiano voterà presto una nuova legge utile a contrastare il voto di scambio politico-mafioso, problema evidenziato anche dal rapporto della UE.

Firma per partecipare a questa grande battaglia di civiltà >>

Firma contro la corruzione:


Fonte: www.riparteilfuturo.it 3 Febbraio 2014