La corruzione è
uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato
nell’incertezza. Pochi paesi dell’Unione Europea vivono il problema in maniera
così acuta (fanno peggio solo Grecia e Bulgaria). Si tratta di un fenomeno
dilagante, fra le cause della disoccupazione, della crisi economica, dei
disservizi del settore pubblico, degli sprechi e delle ineguaglianze sociali,
che danneggia le istituzioni e la vita quotidiana delle persone.
In questa fase
di stallo, la lotta alla corruzione può essere il vero tema d’incontro tra le
diverse forze politiche e la società civile, che si è espressa per un forte
rinnovamento nella gestione della cosa pubblica.
380 parlamentari
di diverso colore politico – eletti tra gli 878 candidati che hanno aderito
agli impegni di trasparenza chiesti da Riparte il futuro prima delle elezioni –
si sono già detti disposti a potenziare la norma sullo scambio elettorale
politico-mafioso.
Un numero incoraggiante (corrisponde al 30% del totale dei parlamentari)
ma che può e deve ancora crescere.
Ai
neoparlamentari con il braccialetto bianco, simbolo dell’impegno preso, si
aggiungono gli oltre 160 mila cittadini che in poco più di un mese hanno
firmato per ottenere una politica capace di agire con forza contro la
corruzione.
Firma per far ripartire il futuro dell’Italia.
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