LOTTA ALLA CORRUZIONE IN SVIZZERA E IN ITALIA: QUALI
LACUNE? RIPARTE IL FUTURO E' ANDATA A LUGANO PER ASCOLTARE I PARERI PIÙ ILLUSTRI.
Il
25 e 26 ottobre a Lugano, presso l’Auditorium della Università della Svizzera
Italiana, si è svolto il convegno “Lotta alla corruzione in Svizzera e in Italia:quali lacune?” organizzato dalle rispettive sezioni della International
Commission of Jurist e coordinato dal Dr. Iur. Federica De Rossa Gisimundo,
dell’Università della Svizzera Italiana.
Come
campagna "Riparte il futuro", la più grande mai organizzata in Italia sul tema
dell’anticorruzione, non potevamo perderci un dibattito di così alto livello e
abbiamo oltrepassato il vicino confine per ascoltare alcuni tra gli interventi
in calendario.
Tra
i relatori Marco Sassoli (Professore e direttore del Dipartimento di diritto
internazionale pubblico ed organizzazione internazionale dell’Università di
Ginevra e Commissario della Commissione internazionale dei giuristi),
Alessandro Galimberti (de Il Sole 24 ore), Renato Bricchetti (Presidente del
Tribunale di Lecco e già Consigliere della Corte di Cassazione), Giancarlo
Kessler (Ambasciatore svizzero), Stanislas Zuin (magistrato svizzero) e molti
altri.
In
particolare, con riferimento alla normativa italiana, si è discusso di
corruzione e diritti umani, della recente legge anticorruzione (L. 190/2012),
di responsabilità delle imprese per gli atti di corruzione (D.Lgs. 231/2001).
Si è analizzato il caso italiano sotto la “lente d’ingrandimento” del GRECO (il
gruppo di Stati contro la corruzione che nasce in seno al Consiglio d’Europa e
prevede un meccanismo di monitoraggio sulle politiche anticorruzione dei paesi
che ne fanno parte), soffermandosi sulle criticità esistenti nelle rogatorie
italo-svizzere con un interessante dibattito tra Alfredo Robledo (Procuratore
aggiunto di Milano) e John Noseda (Procuratore generale del Canton Ticino).
Anna
Pagotto (Giudice al Tribunale del Lavoro di Roma e già rappresentante italiana
al GRECO e all’UNCAC, nonché Sostituto del Capo delegazione Italia al Working
Group on Bribery dell’OCSE) ha evidenziato le difficoltà di recepire nella
realtà dei singoli Stati le indicazioni di principio provenienti da soggetti
internazionali come il GRECO. Mentre Donato Masciandaro (Professore Ordinario
di Economia presso l’Università Bocconi di Milano) ha divulgato gli ultimi
studi relativi all’impatto che le cosiddette “black list” degli Stati hanno sui
flussi di capitali e il loro effetto in materia di antiriciclaggio e
anticorruzione. Infine Paolo Bernasconi (avvocato, notaio e Prof. Em. Università
di S.Gallo) ha analizzato le lacune della legislazione svizzera con particolare
riferimento alle banche svizzere e alla corruzione internazionale.
Una
materia difficile ma che è necessario affrontare, nelle sedi istituzionali così
come nella vita quotidiana, mobilitando il mondo accademico, la politica e la
società. L’emergenza corruzione è un problema di ordine economico di fronte al
quale dobbiamo agire compatti, ognuno svolgendo il proprio compito. Quello
della campagna ‘Riparte il futuro’ è appunto offrire strumenti per monitorare
l’operato di chi ha delle responsabilità dirette, nonché informare e
sensibilizzare la società civile.
A
questo proposito ha partecipato al convegno anche Gherardo Colombo,
ex-magistrato sostenitore della campagna ‘Riparte il futuro’ fin dal suo lancio. Colombo ha discusso con Marco Borghi (Professore ordinario presso
l’Università della Svizzera Italiana) del ruolo fondamentale dell’educazione
alla legalità.
Tra
tutte queste personalità di spicco siamo riusciti a intercettare Alfredo
Robledo, per una domanda sul tema della corruzione privata. Ecco quello che ci
ha risposto:
Fonte: www.riparteilfuturo.it 28 Ottobre 2013