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AGGIORNAMENTI IMPEGNI DELLA CAMPAGNA

giovedì 17 ottobre 2013

MISERIA LADRA:LA POVERTÀ CI RUBA I DIRITTI


MISERIA LADRA:LA POVERTÀ 
CI RUBA I DIRITTI
“Nove milioni e mezzo di italiani vivono con meno di 506 euro al mese. La povertà dovrebbe essere dichiarata illegale”: oggi, Giornata Mondiale della lotta contro la Povertà indetta dall’ONU, risuonano le parole di don Luigi Ciotti a sostegno della nuova campagna promossa da Libera e Gruppo Abele “Miseria ladra“.

La mobilitazione, che conta già l’adesione di importanti testimonial come Stefano Rodotà , Gad Lerner, Guido Viale, Gianni Minà, Cecilia Strada, Luisa Morgantini, propone dieci punti concreti per affrontare il problema a livello istituzionale: ricostituzione del fondo sociale per la non autosufficienza, moratoria dei crediti di Equitalia e bancari per chi è in difficoltà, tagli alle spese militari, alle grandi opere inutili, rinegoziazione del debito pubblico, reddito minimo di cittadinanza per sostenere il lavoro, sospensione degli sfratti esecutivi, distribuzione del patrimonio immobiliare sfitto e quello requisito alla criminalità per usi sociali ed abitativi, residenza ai senza fissa dimora per garantirgli l’accesso al servizio sociosanitario.


Tuttavia aggiunge don Ciotti “non bisogna dimenticare  la povertà immateriale: la povertà di senso, la povertà culturale, la povertà politica [...] Il risanamento economico non può prescindere da un profondo rinnovamento etico, da un superamento degli egoismi, dal riconoscimento dei legami sociali”.


Il fenomeno, come è evidenziato nel dossier della campagna, sta pericolosamente aumentando. I dati Istat rivelano che sono ormai 8 milioni e 173mila i cittadini che vivono in povertà relativa e 3 milioni e 415 mila quelli in povertà assoluta. Il 32,3% degli under 18 è a rischio povertà e già 723 mila minorenni vivono in condizione di indigenza. Un impoverimento materiale che va di pari passo con quello culturale. Mentre i dati della disoccupazione, specialmente giovanile, continuano a crescere, le famiglie tirano la cinghia e aumentano i casi di disoccupati e anziani costretti a rubare per mangiare.
D’altro canto si va rafforzando il controllo dei clan malavitosi su molte attività economiche in crisi, costrette a “rivolgersi” ai prestiti dei mafiosi, così come sono in drammatica crescita le aziende che chiudono o che trasferiscono all’estero i propri stabilimenti. A dominare questo scenario – e collegandosi al tema di Riparte il futuro, l’altra grande campagna che Libera e Gruppo Abele stanno conducendo da gennaio 2013 – c’è la corruzione. Un problema divenuto sistemico che, nella migliore delle ipotesi secondo i calcoli della Corte dei Conti, ci sottrae annualmente 60 miliardi di euro. Una cifra da capogiro a cui si sommano costi indiretti impossibili da quantificare.

L’Italia intera deve affrontare di petto questa emergenza. Cominciando a chiamarla senza tabu: miseria ladra.



Fonte:www.riparteilfuturo.it 17Ottobre 2013

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