Il differenziale tra il prezzo
finale di opere pubbliche e forniture corrotte e il loro valore di mercato è
una voce che grava sui bilanci dello Stato. Di conseguenza l’extra-costo della
corruzione viene addebitato ai cittadini e va a pesare, ad esempio, sulle
bollette.
Ogni giorno i cittadini italiani
onesti pagano il prezzo della corruzione, pur non essendo i diretti
responsabili del fenomeno.
Riportiamo un esempio concreto
citato dal Professor Alberto Vannucci nel suo libroAtlante della corruzione,
che analizza i costi diretti e indiretti della corruzione sulle nostre vite:
Secondo gli inquirenti – racconta
Vannucci – una tangente di 950mila euro pagata al sindaco di un comune
dell’hinterland milanese sarebbe stata recuperata, tra l’altro, caricando sulle
bollette del gas delle famiglie un extra-prezzo di 0,04 euro al metro cubo,
pari al 17 per cento in più, che la società comunale distributrice versava
all’impresa fornitrice. La prima rata della tangente, 372 mila euro, sarebbe
stata mascherata come contratto di consulenza a una società intermediaria, di
proprietà del sindaco.
Politici e funzionari corrotti
tendono a loro volta a dirottare la spesa pubblica su settori e opere pubbliche
che massimizzino le proprie aspettative di tangenti. Poco importa che queste
opere siano improduttive o mal realizzate. Nel peggiore dei casi si arriva ad
approvare leggi e regolamenti ritagliati su misura per gli interessi dei
finanziatori occulti.
Nel caso delle linee ferroviarie
ad alta velocità la forbice si è allargata a dismisura, fino a raggiungere in
media – secondo i dati ufficiali forniti dalle Ferrovie dello Stato – 32milioni
di euro al km a prezzi del 2006 per le tratte Firenze-Roma, Roma-Napoli e
Torino-Novara, ben 45 milioni al km per le Novara-Milano, Milano-Bologna,
Bologna- Firmnze, contro i 10 milioni al km della Francia e i 9 milioni al km
della Spagna. Ma il bilancio “ufficiale”, che ci attribuisce un extra-costo del
300-400 per cento, va rivisto al rialzo, perché solo in Italia il dato ignora i
costi per le infrastrutture.
Da “Atlante della corruzione” di
Alberto Vannucci, Edizioni Gruppo Abele
Se non si agisce subito adeguando
la normativa anticorruzione agli standard europei continueremo a accettare
queste perdite disastrose, come una spada di Damocle a cui non possiamo
sottrarci. Vincere si può, ma dobbiamo lottare uniti, senza distinzioni di
partito.
Fonte: www.riparteilfuturo.it
15/04/2013
Nessun commento:
Posta un commento