Firma contro la corruzione per la modifica dell'art 416Ter

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AGGIORNAMENTI IMPEGNI DELLA CAMPAGNA

giovedì 18 aprile 2013



Il differenziale tra il prezzo finale di opere pubbliche e forniture corrotte e il loro valore di mercato è una voce che grava sui bilanci dello Stato. Di conseguenza l’extra-costo della corruzione viene addebitato ai cittadini e va a pesare, ad esempio, sulle bollette.
Ogni giorno i cittadini italiani onesti pagano il prezzo della corruzione, pur non essendo i diretti responsabili del fenomeno.

Riportiamo un esempio concreto citato dal Professor Alberto Vannucci nel suo libroAtlante della corruzione, che analizza i costi diretti e indiretti della corruzione sulle nostre vite:
Secondo gli inquirenti – racconta Vannucci – una tangente di 950mila euro pagata al sindaco di un comune dell’hinterland milanese sarebbe stata recuperata, tra l’altro, caricando sulle bollette del gas delle famiglie un extra-prezzo di 0,04 euro al metro cubo, pari al 17 per cento in più, che la società comunale distributrice versava all’impresa fornitrice. La prima rata della tangente, 372 mila euro, sarebbe stata mascherata come contratto di consulenza a una società intermediaria, di proprietà del sindaco.
Politici e funzionari corrotti tendono a loro volta a dirottare la spesa pubblica su settori e opere pubbliche che massimizzino le proprie aspettative di tangenti. Poco importa che queste opere siano improduttive o mal realizzate. Nel peggiore dei casi si arriva ad approvare leggi e regolamenti ritagliati su misura per gli interessi dei finanziatori occulti.
Nel caso delle linee ferroviarie ad alta velocità la forbice si è allargata a dismisura, fino a raggiungere in media – secondo i dati ufficiali forniti dalle Ferrovie dello Stato – 32milioni di euro al km a prezzi del 2006 per le tratte Firenze-Roma, Roma-Napoli e Torino-Novara, ben 45 milioni al km per le Novara-Milano, Milano-Bologna, Bologna- Firmnze, contro i 10 milioni al km della Francia e i 9 milioni al km della Spagna. Ma il bilancio “ufficiale”, che ci attribuisce un extra-costo del 300-400 per cento, va rivisto al rialzo, perché solo in Italia il dato ignora i costi per le infrastrutture.
Da “Atlante della corruzione” di Alberto Vannucci, Edizioni Gruppo Abele
Se non si agisce subito adeguando la normativa anticorruzione agli standard europei continueremo a accettare queste perdite disastrose, come una spada di Damocle a cui non possiamo sottrarci. Vincere si può, ma dobbiamo lottare uniti, senza distinzioni di partito.

Fonte: www.riparteilfuturo.it 15/04/2013

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