Firma contro la corruzione per la modifica dell'art 416Ter

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AGGIORNAMENTI IMPEGNI DELLA CAMPAGNA

sabato 9 novembre 2013

IN PRIMA PAGINA LA DENUNCIA DEL PAPA ALLA CORRUZIONE. MA C'È ANCHE LA VOCE DI OLTRE 315.00 ITALIANI. QUANDO VERREMO ASCOLTATI?


IN PRIMA PAGINA LA DENUNCIA DEL PAPA ALLA CORRUZIONE. MA C'È ANCHE LA VOCE DI OLTRE 315.00 ITALIANI. QUANDO VERREMO ASCOLTATI?

Ieri il Papa ha lanciato una denuncia chiarissima contro la corruzione che ci ruba denaro e dignità. Ne abbiamo parlato anche su questo blog: è qui che da gennaio 2013 a oggi raccontiamo i faticosi ma significativi passi fatti dalla società civile nella battaglia contro la corruzione.
Oltre alla potente voce del Papa infatti, ci sono oltre 315.000 italiani, firmatari della petizione nazionale “Riparte il futuro” promossa da Libera e Gruppo Abele, che cercano da mesi di richiamare l’attenzione e l’impegno delle istituzioni su questo gravissimo problema.

Dopo aver parlato alcuni mesi fa sul Corriere della campagna ‘Riparte il futuro’, oggi Gian Antonio Stella ritorna sull’argomento: “Meno male che Francesco c’è” dice Stella citando un tweet di un utente… “perché la lotta ai «devoti della dea tangente», come li chiama il Papa, non pare in cima ai pensieri del mondo politico. Nonostante i corrotti rubino al Paese, dice la Corte dei Conti, almeno 60 miliardi l’anno. Dodici volte l’Imu sulla prima casa.”
Continua Stella: “Non è solo una questione etica. Come spiegava tempo fa il Procuratore generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, «in tempi di crisi come quelli attuali» il peso delle tangenti è tale «da far più che ragionevolmente temere che il suo impatto sociale possa incidere sullo sviluppo economico del Paese» perfino oltre le stime «del servizio Anticorruzione e Trasparenza del ministero della Funzione pubblica, nella misura prossima a 50/60 miliardi di euro all’anno costituenti una vera e propria tassa immorale e occulta pagata con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini. Una tesi ribadita dal successore Salvatore Nottola, secondo il quale le bustarelle fanno impennare del 40% il costo delle grandi opere».


L’articolo prosegue citando altri numeri inquietanti che derivano direttamente e indirettamente dalla corruzione: l’extracosto di 93 miliardi di euro sulle infrastrutture strategiche 2013-2015 (calcolato dal governo Monti), ma anche il dato sugli investimenti stranieri (dossier di Confindustria), precipitati negli ultimi anni in maniera vertiginosa, che comporta una perdita inestimabile di nuovi posti di lavoro. A farne le spese sono soprattutto i giovani - non a caso la disoccupazione giovanile è arrivata al 40,4% (Istat) – a cui la corruzione sottrae quotidianamente preziose opportunità di lavoro.

Alle parole del Papa qualcuno potrebbe reagire sbuffando “uffa il solito moralismo!” – scrive Stella – "La stessa insofferenza che da anni colpisce chi, come don Luigi Ciotti, combatte con Libera una guerra frontale al sistema delle tangenti" nella convinzione che «la corruzione è più grave del semplice peccato perché è un peccato sociale. Un male che si esercita non solo contro l’altro ma attraverso gli altri. Il corruttore ha sempre bisogno di un corrotto».

Nonostante le difficoltà di questa battaglia, le firme continuano a crescere: l’Italia è stanca di corruzione. 

FIRMA ORA CONTRO LA corruzione  >>>> QUI

Fonte: www.riparteilfuturo.it 9Novembre 2013


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