IN PRIMA PAGINA LA DENUNCIA DEL PAPA
ALLA CORRUZIONE. MA C'È ANCHE LA VOCE DI OLTRE 315.00 ITALIANI. QUANDO VERREMO
ASCOLTATI?
Ieri
il Papa ha lanciato una denuncia chiarissima contro la corruzione che ci ruba
denaro e dignità. Ne abbiamo parlato anche su questo blog: è qui che da gennaio
2013 a oggi raccontiamo i faticosi ma significativi passi fatti dalla società
civile nella battaglia contro la corruzione.
Oltre
alla potente voce del Papa infatti, ci sono oltre 315.000 italiani, firmatari
della petizione nazionale “Riparte il futuro” promossa da Libera e Gruppo
Abele, che cercano da mesi di richiamare l’attenzione e l’impegno delle
istituzioni su questo gravissimo problema.
Dopo
aver parlato alcuni mesi fa sul Corriere della campagna ‘Riparte il futuro’,
oggi Gian Antonio Stella ritorna sull’argomento: “Meno male che Francesco c’è”
dice Stella citando un tweet di un utente… “perché la lotta ai «devoti della
dea tangente», come li chiama il Papa, non pare in cima ai pensieri del mondo
politico. Nonostante i corrotti rubino al Paese, dice la Corte dei Conti,
almeno 60 miliardi l’anno. Dodici volte l’Imu sulla prima casa.”
Continua
Stella: “Non è solo una questione etica. Come spiegava tempo fa il Procuratore
generale della Corte dei Conti, Furio Pasqualucci, «in tempi di crisi come
quelli attuali» il peso delle tangenti è tale «da far più che ragionevolmente
temere che il suo impatto sociale possa incidere sullo sviluppo economico del
Paese» perfino oltre le stime «del servizio Anticorruzione e Trasparenza del
ministero della Funzione pubblica, nella misura prossima a 50/60 miliardi di
euro all’anno costituenti una vera e propria tassa immorale e occulta pagata
con i soldi prelevati dalle tasche dei cittadini. Una tesi ribadita dal
successore Salvatore Nottola, secondo il quale le bustarelle fanno impennare
del 40% il costo delle grandi opere».
L’articolo
prosegue citando altri numeri inquietanti che derivano direttamente e
indirettamente dalla corruzione: l’extracosto di 93 miliardi di euro sulle
infrastrutture strategiche 2013-2015 (calcolato dal governo Monti), ma anche il
dato sugli investimenti stranieri (dossier di Confindustria), precipitati negli
ultimi anni in maniera vertiginosa, che comporta una perdita inestimabile di
nuovi posti di lavoro. A farne le spese sono soprattutto i giovani - non a caso
la disoccupazione giovanile è arrivata al 40,4% (Istat) – a cui la corruzione
sottrae quotidianamente preziose opportunità di lavoro.
Ognigiorno “Riparte il futuro” grida a gran voce questa emergenza ma il percorso diriforme avviato nel 2012 con la legge 190 (pur in maniera alquanto stentata) è
pressoché fermo. La riforma dell’articolo 416 ter sullo scambio elettoralepolitico-mafioso, chiesta dalla petizione, è bloccata da prima dell’estate.
Alle
parole del Papa qualcuno potrebbe reagire sbuffando “uffa il solito moralismo!”
– scrive Stella – "La stessa insofferenza che da anni colpisce chi, come don Luigi Ciotti, combatte con Libera una guerra frontale al sistema delle tangenti"
nella convinzione che «la corruzione è più grave del semplice peccato perché è
un peccato sociale. Un male che si esercita non solo contro l’altro ma
attraverso gli altri. Il corruttore ha sempre bisogno di un corrotto».
Nonostante
le difficoltà di questa battaglia, le firme continuano a crescere: l’Italia è
stanca di corruzione.
FIRMA ORA CONTRO LA corruzione >>>> QUI
Fonte: www.riparteilfuturo.it 9Novembre 2013
FIRMA ORA CONTRO LA corruzione >>>> QUI
Fonte: www.riparteilfuturo.it 9Novembre 2013
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