PAPA FRANCESCO: "CHI PRATICA LE TANGENTI HA PERSO
LA DIGNITÀ E DÀ AI FIGLI PANE SPORCO"
Papa
Francesco, durante la messa di stamattina a Santa Marta, ha lanciato un lungo
appello contro la “dea tangente”
prendendo spunto dalla parabola dell’amministratore disonesto. Non è la primavolta che il Papa si esprime senza mezzi termini contro la corruzione, un
fenomeno dilagante che distrugge le migliori risorse di un Paese a livello
morale, economico, sociale e istituzionale.
Un morbo devastante per l’Italia in primis, considerando che siamo terzultimi in Europa per livello di corruzione percepito secondo Transparency International e pressoché sordi agli allarmi ripetutamente lanciati dalla Corte dei Conti così come dagli organi di controllo internazionali.
Un morbo devastante per l’Italia in primis, considerando che siamo terzultimi in Europa per livello di corruzione percepito secondo Transparency International e pressoché sordi agli allarmi ripetutamente lanciati dalla Corte dei Conti così come dagli organi di controllo internazionali.
“Chi
pratica le tangenti ha perso la dignità e dà ai figli “pane sporco. [...] Si
incomincia forse con una piccola bustarella, ma è come la droga, eh! Dunque
l’abitudine alle tangenti diventa una dipendenza”. Prosegue il Pontefice:
“Forse oggi ci farà bene a tutti noi pregare per tanti bambini e ragazzi che
ricevono dai loro genitori pane sporco: anche questi sono affamati, sono
affamati di dignità! Pregare perché il Signore cambi il cuore di questi devoti
della dea tangente e se ne accorgano che la dignità viene dal lavoro degno, dal
lavoro onesto, dal lavoro di ogni giorno e non da queste strade più facili che
alla fine ti tolgono tutto”.
Parole
valide per tutti, cattolici e non, e che dovrebbero risvegliare le coscienze
(la lotta comincia cambiando la mentalità del Paese) e invitare la politica
affinché riprenda il percorso di riforma interrotto con la legge 190 del 2012 e
richiesto a gran voce dagli oltre 310.000 firmatari della petizione nazionale
“Riparte il futuro” promossa da Libera e Gruppo Abele.
Le
firme continuano a crescere… ma dobbiamo fare in modo che il messaggio arrivi
alle orecchie di tutti (anche di Papa Francesco, visto che la pensa come noi).
Fonte: www.riparteilfuturo.it 8 Novembre 2013
Nessun commento:
Posta un commento